Documentari belli ? le 10 qualità che rendono i documentari belli secondo Alberto Still

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Documentari belli ?

le 10 qualità che rendono i documentari belli

Quali sono i criteri per definire alcuni documentari più belli di altri ? Quali qualità debbono avere? Abbiamo analizzato alcuni dei documentari più belli del secolo e abbiamo raggruppato le loro qualità in 10 importanti caratteristiche, utili e spesso necessarie per definire alcuni film documentari “belli” rispetto ad altri.

Ecco i 10 motivi:

  1. La tematica “brutta” o drammatica e la drammaticità dei fatti occorsi ai protagonisti può risultare interessante dal punto di vista documentaristico (rispetto ad un docu-film su “come nonna cucina le torte”, risulta certo più struggente la morte dei protagonisti di Grizzly Man, di Nanunk l’Eschimese, e del al taxista torturato a morte di Taxi to the Dark Side, o alla morte del figlio della madre repubblicana in Fahrenheit 9/11),
  2. La qualità delle tecniche e attrezzature utilizzate in base allo state-of-the-art del periodo in cui è stato girato (basta pensare agli slow-motion dei documentari naturalistici o alle riprese aeree del documentario “Colorado River”, oppure alle inquadrature di March of the Penguins),
  3. Il punto di vista diretto su un argomento per molti sconosciuto (pensiamo all’effetto delle riprese ravvicinate della vita di Nanuk l’eschimese da parte dello statunitense Robert J. Flaherty),
  4. La ricercatezza e complessità del montaggio (pensiamo ad esempio a L’uomo con la macchina da presa di Tziga Vertov),
  5. La qualità della conoscenza dell’argomento da parte degli esperti intervistati (pensiamo a The Fog of War con interviste al ministro della Difesa U.S.A. Robert McNamara sul Vietnam, oppure ai dati forniti dai climatologi più esperti come Filippo Giorgi nel documentario sul riscaldamento globale di Al Gore),
  6. La vicinanza col protagonista e la corrispondenza del racconto sulla sua vita (pensiamo ad esempio alle riprese video personali del giovane ragazzo gay protagonista di “Tarnation”),
  7. I rischi che deve sostenere la troupe, o l’autore o il protagonista per portare a casa il risultato di girato (qui potremmo parlare sia del protagonista di Super Size Me che prova a mangiare McDonald per un mese, sia dei rischi occorsi da Tziga Vertov per girare le riprese in bilico sui tram e treni),
  8. Il coraggio della denuncia dei poteri forti (pensiamo alla spavalderia necessaria a Michael Moore in Fahrenheit 9/11 per fare nel 2004 la prima denuncia pubblica delle motivazioni della guerra voluta dal governo americano con George W. Bush ancora presidente, oppure al coraggio richiesto per realizzare Sex Crimes and the Vatican col pugno allo stomaco del primo piano della confessione di un Prete Pedofilo,
  9. La chiarezza della divulgazione (pensiamo ad esempio ai documentari di Piero Angela, oppure ai grafici di An Inconvenient Truth con Al Gore),
  10. Le ripercussioni della tematica, come ad esempio il numero di persone colpite da un cataclisma, oppure la quantità colossale di denaro truffata dallo schema di Ponzi denunciato nel Docu Chasing Maddof.

E tu, sei altre qualità necessarie a definire alcuni documentari più belli di altri, condividile con noi!

Alberto Still


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